Sinossi

"Ma, insomma, se sapessero solo cos'han fatto le donne!". A vibrare così è la voce di una delle dodici partigiane piemontesi le cui testimonianze sono state trascritte e raccolte qui da Anna Maria Bruzzone e Rachele Farina. Erano gli anni settanta del secolo scorso e, nonostante fossero passati decenni dalla fine della guerra, ancora "non si sapeva". O meglio, il prevalente "manierismo resistenziale" conveniva, nell'ufficialità degli anniversari, sul "prezioso" contributo delle donne alla lotta di Liberazione, ma non si spingeva ad accreditarne l'indispensabilità. Concentrata sulle vicende politico-militari, la storiografia continuava a ignorare una parte essenziale dell'accaduto. Grazie al libro di Bruzzone e Farina, oggi riproposto in una nuova edizione, la soggettività femminile ha invece preso la parola, determinando una svolta nella percezione collettiva della Resistenza. Si è abbandonata la logica subalterna del puro affiancamento - supporto logistico, ruoli di staffette, vivandiere, infermiere, infine custodi memoriali delle imprese maschili - per restituire piena dignità di azione, lungimiranza, caratura morale e civile a chi aveva esposto la propria giovinezza a ogni rischio, quanto e talora più dei compagni in armi, e nel dopoguerra non aveva preteso medaglie o riconoscimenti. La Resistenza troppo a lungo taciuta di queste donne, in gran parte di origini proletarie, è stata risarcita solo dal loro tardivo racconto.

€27.00

Sinossi

26 settembre 1944, Tina Anselmi ha 16 anni, siamo nel pieno dell'occupazione nazista. Quel giorno a Castelfranco Veneto, dove Tina vive, i tedeschi impiccano 43 giovani partigiani nella piazza del paese, e tra questi c'è il fratello di una sua compagna di classe. Tina ne è scioccata: viene da una famiglia antifascista e anche nell'Azione Cattolica ha appreso valori ben diversi da quelli imparati a scuola nell'ora di Dottrina fascista. Decide così di unirsi alla lotta partigiana. "Se ti prendono i tedeschi, prega che t'ammazzino perché altrimenti quello che ti faranno sarà peggio", le dice il comandante della Brigata Battisti che va a incontrare sul Monte Grappa. Ma Tina ha il coraggio che viene da quella situazione di ingiustizia, dalla certezza di stare dalla parte della ragione: "C'era un pizzico di incoscienza, ma c'era soprattutto la convinta fiducia in quello che facevamo", scrive. Con il nome di battaglia di Gabriella, per molti mesi percorre un centinaio di km al giorno mantenendo i collegamenti tra le formazioni partigiane, trasportando stampa clandestina, armi, messaggi. Introduzione di Laura Boldrini.

€13.00

Sinossi

Il 25 aprile chi va in piazza a cantare "Bella ciao" è convinto che tutti i partigiani abbiano combattuto per la libertà dell'Italia. È un'immagine suggestiva della Resistenza, ma non corrisponde alla verità. I comunisti si battevano, e morivano, per un obiettivo inaccettabile da chi lottava per la democrazia. La guerra contro tedeschi e fascisti era soltanto il primo tempo di una rivoluzione destinata a fondare una dittatura popolare, agli ordini dell'Unione Sovietica. Giampaolo Pansa racconta come i capi delle Garibaldi abbiano tentato di realizzare questo disegno autoritario e in che modo si siano comportati nei confronti di chi non voleva sottomettersi alla loro egemonia. Quando si sparava, dire di no ai comunisti richiedeva molto coraggio. Il Pci era il protagonista assoluto della Resistenza. Più della metà delle formazioni rispondeva soltanto a comandanti e commissari politici rossi. "Bella ciao" ricostruisce il cammino delle bande guidate da Luigi Longo e da Pietro Secchia sin dall'agosto 1943, con la partenza dal confino di Ventotene. Poi le prime azioni terroristiche dei Gap, l'omicidio di capi partigiani ostili al Pci, il cinismo nel provocare le rappresaglie nemiche, ritenute il passaggio obbligato per allargare l'incendio della guerra civile. La controstoria di Pansa svela il lato oscuro della Resistenza e la spietatezza di uno scontro tutto interno al fronte antifascista. E riporta alla luce vicende, personaggi e delitti sempre ignorati.

€12.00
Isbn: 9788823528475
€ 18.00

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È un Dante davvero poco conosciuto, ma molto vero e umano, quello che incontriamo in questo romanzo scritto da uno tra i più grandi dantisti contemporanei, recentemente scomparso. La storia procede per flashback, a partire dal 1321, quando il poeta vive ormai tranquillo con la famiglia a Ravenna e su richiesta di Guido Novello da Polenta deve recarsi a Venezia per un'ambasceria al Gran Consiglio. Il viaggio sarà l'occasione per un'immersione in ricordi dolorosi che risalgono al tempo del suo esilio. Con l'attenzione dello studioso e il passo del grande narratore Santagata trascina il lettore nelle trame oscure dell'Italia del Duecento, in cui Dante deve districarsi tra complotti segreti e lotte politiche. Tutto ruota intorno a una misteriosa statuetta e al sinistro alone di negromante che avvolge colui che ha cantato la sua discesa all'Inferno. E così scopriamo che Beatrice non è stata forse l'unico grande amore del poeta. Nel suo passato c'è stata anche un'altra donna, una passione inconfessabile che lo ha travolto e adesso lo carica di altri rimpianti...

€18.00

Sinossi

L'autore propone in questo volume i diari di guerra di suo padre, scritti a cavallo tra il 1938 e il 1946. Partito per il servizio militare, Antonino Corigliano, viene inviato a svolgere la missione di ufficiale dell'Esercito in Libia. Ed a Bengasi dove era di stanza, viene colto dallo scoppio della seconda guerra mondiale. A conclusione del conflitto, viene fatto prigioniero e trascorre tra reticolati di guerra, a Yol (Kangra Valley), in India, cinque anni. È in quel periodo che ha pensato di scrivere i diari sulla sua esperienza di allievo ufficiale, sottotenente dell'Esercito, prigioniero di guerra. Attente riflessioni dalle quali traspare la gioia iniziale, l'impegno in guerra, le terribili sofferenze della prigionia. Prefazione di Vittorio Zucconi.

€16.00

Sinossi

Sullo sfondo buio della guerra brillano le eccezionali imprese che anche bambini e ragazzi si possono ritrovare a fronteggiare. Come gli amici di "Ancora un giorno", che nella Milano del coprifuoco e dei razionamenti fanno i messaggeri per la Resistenza. Come Riccardo, che in "Io ci sarò" percorre avventurosamente mezza Italia per ritrovare la sua famiglia, perseguitata in quanto ebrea, e si unisce ai partigiani. E come Lapo, che nella storia vera "Il rogo di Stazzema" è uno dei pochi sopravvissuti e può raccontare di come i nazisti hanno braccato sui monti e sterminato centinaia di persone inermi, sfollate nella "zona bianca" vicino a Lucca. Storie di coraggio e di solidarietà umana, perché la libertà va conquistata tutti assieme. Età di lettura: da 9 anni.

€14.50
Isbn: 9788806224905
€ 13.00

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È il 1889, eppure si direbbe l'inizio del mondo. Michele Angelo e Mercede sono poco più che ragazzini quando s'incontrano per la prima volta, ma si riconoscono subito: "lui fabbro e lei donna". Quel rapido sguardo che si scambiano è una promessa silenziosa che li condurrà dritti al matrimonio, e che negli anni verrà rinnovata a ogni nascita. Dopo Pietro e Paolo, i gemelli, arriveranno Gavino, Luigi Ippolito, Marianna... La stirpe dei Chironi s'irrobustisce e Nuoro la segue di pari passo. Le strade cambiano nome e si allargano, accanto alla pesa per il bestiame spuntano negozi e locali alla moda, e se circolano più soldi nascono anche bisogni che prima non c'erano. Come i balconi da ingentilire lungo via Majore, a esempio, e Michele Angelo che sa del ferro come nessun altro, ed è capace di toccare la materia con lo sguardo prima di plasmarla - si spezza la schiena in officina per garantire prosperità alla sua famiglia. Ma "la felicità non piace a nessuno che non ce l'abbia", e infatti quei Chironi venuti su dal nulla, così fortunati, sono sulla bocca di tutti. È l'inizio della stagione terribile: i gemelli vengono trovati morti, mentre la Prima guerra mondiale raggiunge anche Nuoro, e bussa alla porta di casa Chironi proprio quando Gavino e Luigi Ippolito - taciturno e riflessivo il primo, deciso e appassionato il secondo - sono in età per essere arruolati...

€13.00
Isbn: 9788811814696
€ 16.90

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Parigi, agosto 1939. Mancano pochi giorni allo scoppio della guerra e i nazisti hanno un piano per attaccare la Francia e occupare la capitale. La Gioconda e con essa molti altri capolavori sono in pericolo. Ma c'è un uomo pronto a rischiare la vita per salvare il Louvre: si chiama Jacques Jaujard, è il direttore dei Musei nazionali e sta per dare inizio alla più grande evacuazione di opere d'arte della storia. Un'impresa mai tentata prima che non può compiere da solo. Tre donne partecipano al trasferimento di un patrimonio di inestimabile valore per mettere al sicuro le collezioni al castello di Chambord, nella Loira, lontano da avidi predatori. Sono loro la sua più grande risorsa: la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l'attrice Jeanne offrono il loro aiuto. Tre donne che esplorano i propri desideri e le proprie fragilità, lasciando che sia l'istinto a guidarle e cercando ispirazione nei dipinti che stanno contribuendo a salvare. Non esiste altro modo per offrire alla Monna Lisa, alle tele di Rubens, alle maestose opere del Veronese la possibilità di mostrarsi allo sguardo stupito e meravigliato delle generazioni che verranno. Anche se si tratta di una corsa contro il tempo. Perché i più stretti collaboratori del Führer non si fermano di fronte a niente pur di ottenere quello che vogliono.

€16.90
Isbn: 9788806246181
€ 11.00

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Alla conclusione della guerra, nei giorni compresi fra la smobilitazione e l'inizio della restaurazione, Livio Bianco affidò alle pagine di questo libro l'eccezionale esperienza che aveva vissuto in qualità di comandante di una pattuglia della Resistenza piemontese. C'era in lui la consapevolezza che la stagione della speranza era finita, e occorreva tracciare un primo bilancio, sia pure ancor caldo di passione civile. Le annotazioni diaristiche diventano storia, nasceva - sono parole di Nuto Revelli - «il documento conclusivo di un'epoca grandiosa e irripetibile, l'atto di fede di un uomo che non vuole arrendersi».

€11.00

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Un ex-ragazzo di oggi, figlio di un padre strappato alla vita, racconta la vicenda di quel padre, Aldo, partigiano con i suoi sette fratelli nella banda Cervi, per rivendicare la sua storia e, al tempo stesso, per rivendicare di essere figlio di un uomo, non di un mito pietrificato dal tempo e dalle ideologie. Una vicenda racchiusa tra due fotografie. La prima, degli anni trenta: una grande famiglia riunita, sette fratelli, tutti con il vestito buono, insieme alle sorelle e ai genitori. La seconda, dopo la fucilazione dei sette fratelli da parte dei fascisti: solo vedove e bambini, soli di fronte alle durezze del periodo, alla miseria, ai debiti, anche alle maldicenze. C'è tutto un mondo da raccontare in mezzo a quelle due foto, con la voce di un bambino che ha imparato a cullarsi da solo, perché suo padre è morto troppo presto e sua madre ora è china sui campi.

€16.90

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Da Bari a Roma, da Alba a Bergamo. Da Nord a Sud, dalle città ai paesi di montagna. Otto storie vere, per non dimenticare gli ideali che mossero anche i più giovani a rischiare in prima persona per il bene di tutti. "Quando avevo quattordici anni, in inverno, la prof di italiano si era ammalata e avevano chiamato un supplente. La nostra reazione è facile da immaginare: urla selvagge e grande festa, soprattutto quando il supplente si era rivelato giovanissimo e un po' sperduto. Invece quello si era messo a far lezione di Storia, o meglio, di Resistenza. Ci aveva spiegato che era una cosa vicina, che toccava tutti noi. Ci aveva descritto le lotte partigiane avvenute nella nostra zona. Alcune erano spaventose, altre commoventi. Alcune erano coraggiose, altre tristi, ma tutte avevano dentro una potenza che lasciava senza fiato. Da allora sono trascorsi molti anni. I testimoni diretti sono sempre meno e il rischio è che di questa Resistenza si cominci a perdere la memoria. Scordarci della Resistenza come patrimonio comune è una vergogna e un pericolo. Questo libro, quindi, è per voi. Perché possiate riempirvi la testa di storie, e i cuori di coraggio." (dall'introduzione di Davide Morosinotto). Presentazione del vicepresidente dell'ANPI. Età di lettura: da 10 anni.

€14.00

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Leonardo Palmisano continua a indagare la nuova criminalità e lo fa con il suo stile lucido e implacabile come le mafie che incontra nel suo viaggio all'inferno. Per questo nuovo libro ha deciso di affrontare la schiavitù sessuale e la tratta degli esseri umani incontrando una delle organizzazioni più pericolose degli ultimi anni. La chiamano Black Axe, Ascia Nera, ed è nata negli anni Settanta all'università di Benin City, in Nigeria, come una confraternita di studenti. All'inizio è una gang a metà tra un'associazione religiosa (li chiamano culti) e una banda criminale, che stabilisce riti d'iniziazione e impone ai suoi affiliati di portare un copricapo, un basco con un teschio e due ossa incrociate, come il simbolo dei corsari. Oggi invece è una nuova mafia e i tentacoli di questa organizzazione sono arrivati anche in Italia, dove i boss nigeriani hanno iniziato a dettare legge nei sobborghi delle nostre città. Dopo "Ghetto Italia" e "Mafia Caporale" Leonardo Palmisano conclude la sua trilogia sullo sfruttamento con "Ascia Nera", un'inchiesta sul campo fatta di incontri e interviste alle vittime e ai carnefici di un'organizzazione spietata che sta diventando una delle minacce più concrete alla sicurezza del nostro paese.

€16.50
Isbn: 9788838942273
€ 20.00

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Ambientato nel primo quindicennio del Settecento, il romanzo di Camilleri si ispira ad un episodio della storia siciliana. Erano gli anni in cui la Sicilia era con i Savoia, si succedevano rivolte e rivoluzioni. Per sei giorni Girgenti diventò un regno indipendente con un contadino che si autoproclamò re. Si chiamava Michele Zosimo, nei giorni dell'insurrezione pare bevesse vino mescolato a polvere da sparo. Re per soli sei giorni, una volta sedata la rivolta, venne ucciso.

€20.00
Isbn: 9788893487641
€ 12.90

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La città è stata occupata dagli invasori. Ovunque si vedono ingiustizie, violenza e paura. Tutto è vietato, nessuno ha più voglia di sorridere. Perciò il partigiano saluta la sua bella e se ne va in montagna a combattere per la libertà.

€12.90

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Con la Resistenza è cominciata una nuova epoca, la nostra. Il tempo tragico ed eroico che ha messo fine allo Stato fascista ha per protagonisti donne e uomini capaci della decisione estrema di conquistare anche con le armi una libertà per molti sconosciuta. Ma la memoria svanisce e gli errori della storia possono ripetersi. Insieme all'Anpi, Gad Lerner e Laura Gnocchi hanno costruito un romanzo collettivo, frutto della raccolta senza precedenti di oltre quattrocento interviste filmate. Un'impresa che non è ancora finita, una corsa contro il tempo per dare voce a coloro che, nei venti mesi che separarono l'8 settembre 1943 dalla Liberazione, erano giovanissimi, adolescenti o addirittura bambini. È un tentativo di esplorare il mondo della loro scelta. Cosa passava per la loro testa? Come si sono formati i codici di comportamento, le idee, la visione del mondo, il loro "antifascismo esistenziale"? Molti vengono da famiglie in cui l'opposizione al regime risale agli anni venti. Altri, all'improvviso, l'8 settembre si trovarono a vivere le "svestizioni" frettolose e poi la disobbedienza all'arruolamento nelle file repubblichine e alla deportazione nei campi di lavoro in Germania. C'è chi andò in montagna da sedicenne, fuggendo da casa e rinunciando a frequentare l'ultimo anno di scuola, e chi scelse l'attività clandestina all'insaputa dei genitori. Episodi drammatici, amori leggendari e dinamiche familiari si intrecciano in un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Come scrivono Gad Lerner e Laura Gnocchi nell'introduzione, "chi liquida l'antifascismo riducendolo a ideologia obsoleta deve fare i conti con l'insegnamento che ci viene da questi uomini e da queste donne ancora presenti fra noi. La scelta da essi compiuta quando erano ragazzi deve rinnovarsi, a partire dal loro esempio, perché il fascismo non abbia un futuro".

€19.00

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A novant'anni Liliana Segre, superstite della Shoah e senatrice a vita, decide di interrompere il trentennale impegno di testimonianza davanti a migliaia di ragazzi, in centinaia di scuole. Lo fa con un ultimo, indimenticabile discorso pubblico il 9 ottobre 2020 a Rondine (Arezzo). Un ideale passaggio di testimone alle nuove generazioni, un documento per preservare la memoria di ciò che è stato, raccontato dalla voce di chi l'ha vissuto. E, insieme, un messaggio di incoraggiamento e speranza, di altissimo valore civile, per i giovani e per tutti. Il testo, in cui Liliana Segre ripercorre la sua tragica esperienza, dalle leggi razziali del 1938 alla deportazione ad Auschwitz-Birkenau, è raccolto integralmente in questo libro. Nel volume anche altre parole, immagini, ricordi della senatrice, dal lager fino a oggi, con proposte di approfondimento e un percorso cronologico. Per non dimenticare. E perché la storia non si ripeta né oggi né mai. Prefazione di Ferruccio de Bortoli. I proventi dei diritti d'autore verranno interamente devoluti in beneficenza.

€9.90
Isbn: 9788811815181
€ 4.90

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È difficile trovare oggi qualcuno che non conosca 'Bella ciao': il suo richiamo alla libertà e insieme il suo carattere non violento ne hanno fatto un simbolo universale, legato non più soltanto alla lotta contro il fascismo ma rappresentativo dei più alti ideali di giustizia e libertà. Decine sono le traduzioni in altre lingue, innumerevoli le cover e le citazioni in film e serie tv: in questo volume lo storico Marcello Flores ricostruisce com'è nato, come è stato tramandato e perché ha avuto fortuna questo celebre canto, che affonda le radici nella tradizione della Resistenza italiana, fino a diventare un mito dall'inarrestabile successo planetario.

€4.90

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Muzio Attendolo è un ragazzone alto e robusto, ma anche sveglio e acuto, costretto dal padre, uomo intransigente e violento, a fare il contadino. Nel segreto più assoluto si incontra con Imelda, che è innamorata di lui ma non lo sposerà mai, perché appartiene alla potente famiglia dei Pasolini, nemica capitale degli Attendolo. Una sera, a cena, Muzio percepisce che la tresca con Imelda è giunta alle orecchie del padre e rischia di pagare carissimo la sua imprudenza. Senza pensarci un istante, abbandona la tavola e fugge, arruolandosi come venturiero nelle schiere di Boldrino da Panicale. Quella scelta improvvisa e precipitosa imprimerà alla sua vita una svolta, che, attraverso pericolose vicissitudini, guerre feroci, nemici irriducibili e il grande amore per la popolana Lucia, lo porterà a diventare Muzio Sforza, il temutissimo capitano di ventura conteso e ricercato da tutti i signori d'Italia. Lucia gli darà molti figli, ma il più amato resterà sempre il primogenito Francesco, per il quale il padre sogna un destino ancora più felice e fortunato del suo. Pur non mancando fra loro divergenze e contrasti, padre e figlio si amano e si stimano reciprocamente ma Francesco, grazie anche alle opportunità che ha potuto cogliere nella vita, rivela doti persino maggiori di quelle di Muzio, non solo militari ma anche di lungimiranza, diplomazia, acume politico e fascino personale, che gli consentiranno, attraverso percorsi avventurosi e spesso difficili, di conquistare l'amore appassionato e indomabile di una grande donna e il titolo di duca di Milano, strappandolo all'ambiguo e inquietante Filippo Maria Visconti. Carla Maria Russo riesce a riportare alla vita personaggi celebri, a mostrarceli nei loro tratti più umani, nelle ombre che, come spesso accade, danno maggior risalto alla luce, e ci permette di comprendere chi siano nella realtà gli uomini e le donne celati dietro al mito. Un secolo di storia della famiglia Sforza, tre generazioni alla ribalta, una grande e avventurosa saga familiare.

€19.00

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Dopo "Mussolini ha fatto anche cose buone", Francesco Filippi è ormai riconosciuto come una voce importante nel dibattito sul fascismo in Italia. Avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di «debunking» sulle numerose e ostinate leggende relative al ventennio fascista e alla figura del duce, ancora così diffuse nel nostro paese, Filippi dirige ora la sua affilata analisi verso i motivi che hanno portato tanti nostri concittadini a cadere vittime, ancora oggi, di una propaganda iniziata oltre due generazioni fa. Com'è possibile - ci si chiede in molti - che dopo tutto quello che è successo - dopo una guerra disastrosa, milioni di morti, l'infamia delle leggi razziali, la vergogna dell'occupazione coloniale, una politica interna economicamente fallimentare, una politica estera aggressiva e criminale, un'attitudine culturale liberticida, una sanguinosa e lunga guerra civile... -,oggi ci guardiamo intorno, ben addentro al terzo millennio, e ci scopriamo ancora fascisti? Ma cos'altro avrebbe dovuto succedere per convincere gli italiani che il fascismo è stato una rovina? Eppure ancora si moltiplicano le svastiche sui muri delle città, cresce l'antisemitismo, un diffuso sentimento razzista permea tutti i settori della società e il passare del tempo sembra aver edulcorato il ricordo del periodo più oscuro e violento d'Italia: a quanto pare la storia non ci ha insegnato abbastanza, non ci ha resi immuni. Per aiutarci a capire perché, Filippi in questo libro ci racconta molte cose: ci racconta com'è finita la guerra, cosa è stato fatto al termine del conflitto e cosa non è stato fatto, quali provvedimenti sono stati presi nei confronti dei responsabili, quali invece non sono stati presi, cosa hanno scritto gli intellettuali e gli storici e cosa non hanno scritto, cosa è stato insegnato alle nuove generazioni e cosa invece è stato omesso e perché. Soprattutto, ci mostra come noi italiani ci siamo raccontati e autoassolti nel nostro immaginario di cittadini democratici, senza mai fermarci a fare davvero i conti col passato. Che, infatti, non è passato.

€12.00

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